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Attrarre aziende e talenti: la sfida dell’internazionalizzazione nel terzo tavolo interno

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Internazionalizzazione

L’internazionalizzazione è parte integrante di quel processo ineludibile, a diverse velocità, di globalizzazione. Il processo, che coinvolge settori planetari come: economia, finanza, società, comunicazione, usi, costumi, ingloba a pieno titolo le competenze e le capacità del mondo della ricerca scientifica, della formazione. Internazionalizzarsi significa integrarsi sempre più in sistemi e reti di sviluppo avanzati attraverso capacità, peculiarità, competenze riconosciute, investimenti economici-organizzativi, corretta lettura e soddisfazione dei bisogni.

Internazionalizzarsi significa dunque cambiamento. Internazionalizzazione è, non a caso, uno dei tre ingredienti, le tre “i”, scelte dal Poliba (le altre, Innovazione, Interazione) che sono titolo e andranno a caratterizzare il prossimo il Piano Strategico di Ateneo (PSA), strumento di programmazione, del triennio 2024-26.

Internazionalizzazione è stato anche il tema dell’ultimo tassello di un percorso pubblico del Poliba, esterno ed interno, di confronto, di idee, di proposte con coloro che saranno gli artefici del suo prossimo futuro cominciato lo scorso 25 settembre. Un tassello ultimo, questo, che segue i temi propedeutici, delle “Interazioni”, capacità di mutuo influenzarsi con soggetti esterni, favorite dalla complicità di una vetrina in luce sull’Innovazione.

Sull’Internazionalizzazione, si è sviluppato l’ultimo incontro lo scorso 6 novembre presso la sede dell’incubatore del Poliba, BINP, al quale ha partecipato la comunità Poliba: docenti, direttori di Dipartimenti, delegati, studenti, tecnici, amministrativi, con contributi diretti e suggerimenti e la testimonianza di due ospiti. Moderatore, come per gli altri due incontri interni, il Rettore, Francesco Cupertino.

Chiamato in causa dal Rettore, ha aperto l’assise, Teodoro Miano, Segretario Generale del CIHEAM (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei), docente all’Università “Aldo Moro” di Bari. “Le università italiane hanno una forte necessità di connettersi strettamente alle reti accademiche e di ricerca internazionali. – ha premesso, il prof. Miano. “L’attenzione ai semplici modelli di accordo, agli scambi di studenti e di docenti su base individuale non è sufficiente per garantire visibilità e prestigio internazionale. Il tema fondamentale è l’accesso agli studi di ogni livello di studenti stranieri non comunitari. I collegamenti legati alla ricerca scientifica sono indispensabili e sicuramente già attivi ma devono essere organizzati in modo da connettersi ai programmi educativi e diventare strutturali”.

Gli chiediamo di declinare il suo pensiero sul Politecnico“Il Poliba – dice – dovrebbe organizzare una struttura di accompagnamento per facilitare le iscrizioni, valutare i problemi legati agli ingressi e permessi di soggiorno. I nostri sistemi burocratici non aiutano gli accessi. Un accordo strategico con il Ministero degli Affari Esteri aiuterebbe queste procedureI problemi legati al riconoscimento dei titoli universitari dovrebbero essere gestiti con particolare riguardo. Ciò, oggi, rappresenta un muro rispetto all’accesso di numerosi studenti. Il tema della visibilità potrebbe essere affrontato con la costituzione di un sistema (associativo) di Alumni che rappresenti la diplomazia scientifica e formativa del Poliba nel mondo. Programmi quali i visiting scientists e visiting professor aiutano molto, se ben programmati, a costruire solidi legami con altre strutture universitarie internazionali. Il tema della innovazione, anche metodologica, degli insegnamenti è fondamentale per realizzare offerte formative e scientifiche multidisciplinari, aperte e con grande appeal”.

Il prof. Antonio Pantaleo, laurea in ingegneria elettrica al Poliba, docente all’Università di Bari, vanta una esperienza pluridecennale di ricerca in campo internazionale nel settore tecnologico delle energie rinnovabili è il secondo ospite.

Sull’internazionalizzazione del Poliba dice: “Lo sviluppo di strategie di internazionalizzazione rappresenta una attività fondamentale per la crescita del Politecnico di Bari. Un aspetto di grande rilevanza è dato dal potenziamento delle capacità di attrarre finanziamenti europei ed internazionali, attraverso una maggiore partecipazione dei docenti alla valutazione di progetti europei, partecipazione alle attività di co-creazione dei programmi di lavoro e scrittura delle “call”, potenziamento di uffici dedicati ad assistere i ricercatori nella scrittura delle proposte e ricerca di partner scientifici ed imprenditoriali,  e partecipazione attiva a circuiti internazionali di networking. Un’altra direzione importante è rappresentata dallo sviluppo di partnership industriali in aree geografiche di interesse strategico per il Politecnico, quali Balcani, Nord Africa e Medio Oriente, dove sviluppare progetti di ricerca industriale di lunga durata e affiancati anche a percorsi formativi per personale tecnico che possano affiancare le attività di ricerca e innovazione”.

I tanti spunti offerti dai due ospiti hanno favorito l’ampio confronto dei presenti che ne è seguito su temi di lavoro quali: Orientamento internazionale; Progetti europei; Servizi agli studenti internazionali; Corsi di studio internazionali; Residenze universitarie. Temi questi fondamentali, accomunati da una consapevolezza: molto del futuro dell’internazionalizzazione del Politecnico di Bari dipenderà anche dagli attori esterni pubblici-privati appartenenti allo stesso territorio che proprio con il Politecnico hanno già avviato un cammino consapevole e riscontrabile dai risultati.

Il Rettore, Francesco Cupertino sottolinea: “Nei prossimi anni, la sfida dell’internazionalizzazione sarà cruciale per lo sviluppo delle università del Mezzogiorno. Dobbiamo raccogliere e vincere questa sfida, facendo del Politecnico un luogo capace di attrarre talenti: studentesse e studenti, ricercatori, docenti, aziende da tutto il mondo. Per questo, dobbiamo aumentare i nostri sforzi per metterci in dialogo con una comunità internazionale multiculturale; migliorare le competenze, le capacità di dialogo; l’offerta di accoglienza”.

I numerosi contributi raccolti in questi mesi e quelli che si aggiungeranno qui nei prossimi giorni, troveranno spazio, enunciazione, nell’evento conclusivo di “Verso Poliba 2026”, il percorso di ascolto per il nuovo Piano Strategico del Politecnico: l’Assemblea di Ateneo, in programma, lunedì, 20 novembre, ore 9,00 nella ritrovata e riammodernata aula magna “Attilio Alto” (campus universitario).