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Navi e aerospazio, informatica ed energia: il Politecnico scommette su Taranto

Taranto

Il Politecnico di Bari intende rafforzare la sua presenza a Taranto, rendendo il capoluogo ionico sempre più il cuore di un polo delle professioni ingegneristiche innovative, dalle navi all’aerospazio, dall’informatica all’energia. Una vocazione che guarda al mare, valorizzandone la posizione strategica nel cuore del Mediterraneo anche in un’ottica di internazionalizzazione, alla terra, sperimentando lungo la frontiera tra industria e sostenibilità ambientale, e naturalmente al cielo, con il distretto pugliese della Space Economy che ha in Taranto il suo naturale hub formativo e tecnologico.

Sono le priorità al centro del tavolo territoriale che si è tenuto la mattina del 2 ottobre 2023 a bordo di Nave “Bergamini” presso il Comando Stazione Navale Taranto, secondo appuntamento con gli stakeholder – attori istituzionali, categorie economiche e ordini professionali – promosso dal Politecnico nell’ambito del percorso verso il nuovo Piano Strategico di Ateneo 2024-2026. “Taranto Porta sul Mediterraneo. Prospettive di internazionalizzazione del Politecnico di Bari, tra economia del mare e dello spazio” il titolo dell’incontro.

«Taranto ha enormi potenzialità e il Politecnico vuole essere protagonista della sua riconversione industriale in chiave green e innovativa – dichiara il Rettore del Politecnico di Bari Francesco Cupertino –. Intendiamo rafforzare la nostra presenza per rendere questa città sempre più un laboratorio delle politiche industriali del futuro, in grado di combinare tecnologie all’avanguardia, sostenibilità e apertura al Mediterraneo. Pensiamo a una città viva, animata da studenti e ricercatori internazionali, e a un rafforzamento dei legami con le imprese, valorizzandone la dotazione infrastrutturale importante, a partire dal porto, che può assumere un ruolo strategico, per esempio, nello sviluppo di una filiera dell’eolico offshore, chiave di volta della transizione energetica nazionale».

Si parte da un’offerta formativa già ricca messa in campo dall’Ateneo nella città dei due mari, che comprende i corsi di laurea triennale in Ingegneria dei Sistemi Aerospaziali, in Ingegneria Industriale e dei Sistemi Navali – al via in questi mesi, grazie alla collaborazione con la Marina Militare –, in Ingegneria Civile e Ambientale e in Ingegneria Informatica e dell’Automazione – quest’ultima in collaborazione con IBM secondo la formula P-TECH, di cui è primo caso di applicazione in Italia, con un percorso che inizia dal terzo anno delle scuole superiori. Passando ai corsi di laurea magistrali, Taranto è sede di Ingegneria Meccanica e di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio. Ci sono poi l’innovativa Scuola sul Volo Suborbitale rivolta a dottorandi, ricercatori e giovani professionisti del settore aerospaziale – la cui seconda edizione si è tenuta nelle scorse settimane proprio nel capoluogo ionico dopo l’esordio nel 2019. A partire dallo stesso anno anche la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Poliba ha la sua sede didattica a Taranto, ospite della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo.

Startup, pmi e servizi per una città attrattiva. La visione del Politecnico per far crescere Bari

Bari

Far crescere startup, portare l’innovazione alle piccole medie e imprese del territorio e migliorare i servizi urbani per rendere Bari una città in grado di attrarre imprese e talenti da tutta Italia e dall’estero. Sono alcune delle priorità per lo sviluppo futuro del Politecnico di Bari espresse dal Magnifico Rettore Francesco Cupertino in occasione del primo tavolo di lavoro del percorso verso il nuovo Piano Strategico di Ateneo 2024-2026. L’appuntamento, che ha visto la partecipazione degli stakeholder del territorio, istituzioni e categorie economiche in primis, si è svolto la mattina del 25 settembre 2023 al Teatro Margherita di Bari e si è sviluppato attorno al tema: “Il Politecnico di Bari come motore di sviluppo del Territorio. Quale futuro per l’industria regionale? Come coniugare sviluppo, tutela dei patrimoni e rigenerazione urbana?”.

L’Ateneo ha portato in dote i risultati raggiunti negli ultimi anni sul fronte dell’innovazione e del trasferimento tecnologico verso le imprese: dall’apertura dell’incubatore per startup innovative BINP – Boosting Innovation in Poliba, promosso insieme ad ANCE e Confindustria Bari-BAT, ai 16 laboratori di ricerca avviati in collaborazione pubblico-privato con importanti realtà industriali. Un modello che ora, secondo la visione del Politecnico di Bari, va allargato coinvolgendo il tessuto imprenditoriale diffuso e puntando sui settori strategici che guardano al futuro.

«Abbiamo accumulato un’esperienza preziosa nelle collaborazioni con le grandi aziende, dal successo dell’incubatore BINP ai numerosi laboratori di ricerca pubblico-privato avviati – dichiara il Rettore del Politecnico di Bari Francesco Cupertino –. La sfida del prossimo triennio è mettere questi strumenti al servizio delle piccole e medie imprese che formano il tessuto produttivo di questo territorio, aiutandole ad accedere alle soluzioni più innovative e a elaborare strategie per accedere a settori di mercato in espansione, anche costruendo nuove sinergie tra di loro. Dobbiamo dare un futuro tecnologico alla Puglia, puntando sui settori di domani come le tecnologie legate alle energie rinnovabili, ambito in cui il Politecnico è capofila nazionale del partenariato esteso Nest – Network 4 Energy Sustainable Transition finanziato dal Pnrr, l’aerospazio, un distretto che in Puglia vale 1,5 miliardi di euro, la mobilità sostenibile, la tutela dei patrimoni, l’agritech, comparto strategico per lo sviluppo di tutto il Mezzogiorno, e il Made in Italy».

Ma per il Rettore Cupertino è necessario anche uno sforzo congiunto, in sinergia con le istituzioni e le realtà imprenditoriali, per rendere Bari una città davvero universitaria, attrattiva verso imprese e talenti: «Dobbiamo incrementare la capacità di accoglienza di ricercatori e studenti, costruendo una rete di trasporto pubblico competitiva e allargando l’offerta di alloggi a prezzi sostenibili. Il progetto di trasformazione dell’ex caserma Magrone in un grande campus con laboratori e residenze, in grado di attrarre imprese e talenti internazionali, è un tassello di un percorso più ampio da costruire, che concorra a migliorare la qualità della vita in città e contribuisca alla crescita del Politecnico e di Bari, offrendo spazi adeguati alla ricerca, la didattica e la residenzialità dei talenti, ricercatori e studenti fuori sede».

Poliba, al via il percorso d’ascolto verso il Piano Strategico 2024-2026

Il Politecnico di Bari guarda al futuro e inaugura un percorso di ascolto e confronto per preparare il nuovo Piano Strategico di Ateneo 2024-2026. Un documento che imposterà la direzione dello sviluppo dell’Ateneo barese nei prossimi anni e che sarà il frutto del coinvolgimento e dell’ascolto a più livelli: della comunità interna del Politecnico, degli stakeholder territoriali e di esperti e personalità protagonisti del dibattito nazionale.

Innovazione, Interazione e Internazionalizzazione: queste le “3I” scelte per guidare il cammino, tre parole chiave attorno a cui la nuova visione sarà costruita. L’innovazione, parte della vocazione naturale del Politecnico, si applicherà alle competenze, per continuare ad affiancare territorio e imprese nella loro crescita, alla didattica, per garantire una formazione sempre al passo coi tempi e favorire l’apprendimento continuo e il reskilling, e ai processi, per tenere alta la performance di Ateneo. L’interazione, da rendere più intensa, è con tutti gli stakeholder del territorio, a partire dalle imprese, per trasmettere loro le evoluzioni tecnologiche più promettenti e sostenibili frutto del lavoro di ricerca, e dalle istituzioni locali per co-promuovere politiche di sviluppo condivise che rendano l’ecosistema pugliese attrattivo per talenti e investitori. Infine, la sfida dell’internazionalizzazione è cruciale per tutte le università del Mezzogiorno: bisognerà aumentare gli sforzi per mettersi in dialogo con una comunità internazionale multiculturale fatta di studenti, docenti e ricercatori, migliorando le competenze e l’offerta di accoglienza.

Le tappe del percorso Verso Poliba 2026

Il percorso, fortemente voluto dal Magnifico Rettore Francesco Cupertino, sarà così strutturato. Un processo di ascolto coinvolgerà l’intera comunità del Politecnico, formata da 11.000 studentesse e studenti, 400 docenti – un dato cresciuto del 38% nell’ultimo triennio –, oltre 140 dottorandi, 250 tecnici, amministrativi e bibliotecari. Proprio perché il Piano non può prescindere dall’ascolto delle loro voci, chi vive l’Ateneo ogni giorno sarà invitato a inviare contributi e proposte, che saranno poi discussi in tre tavoli tematici ospitati dallo spazio Oplà – Open Innovation Labs nel campus barese: il 9 ottobre il focus sarà su “Innovazione”, il 30 ottobre su “Interazione” e il 6 novembre su “Internazionalizzazione”.

Il dialogo proseguirà poi coinvolgendo la comunità esterna in tre tavoli di lavoro con gli stakeholder territoriali, dai rappresentanti delle imprese e delle professioni agli amministratori pubblici al mondo dell’innovazione: a Bari l’appuntamento sarà il 25 settembre, a Taranto il 2 ottobre e a Brindisi il 16 ottobre. Il Politecnico intende così rafforzare il suo profilo di istituzione al servizio per un sistema territoriale che rappresenta un bacino di 2,5 milioni di abitanti e 167mila imprese.

Per allargare l’orizzonte ben oltre i confini regionali, sono previste poi cinque conversazioni con altrettanti rappresentanti del sistema-Italia. Il Politecnico è sempre di più un interlocutore autorevole sul piano nazionale su alcuni temi cardine come l’aerospazio, l’energia e l’automazione industriale. Questi e altri temi saranno al centro di cinque confronti che si potranno seguire in diretta streaming, nei mesi di ottobre e novembre.

Il percorso di ascolto culminerà il 20 novembre con un’assemblea «Verso Poliba 2026: il Politecnico progetta il futuro», nell’Aula Magna Attilio Alto, dove il Piano Strategico 2024-2026 sarà presentato alla comunità interna.

«Il Piano strategico di Ateneo è lo strumento di programmazione che ci consente di concentrare il nostro impegno verso obiettivi condivisi – dichiara il Magnifico Rettore del Politecnico di Bari Francesco Cupertino –. Gli ultimi tre anni sono stati complessi ma importanti e ci hanno consegnato segnali di crescita per il Politecnico che ora vanno resi sostenibili e strutturali. Vogliamo costruire una visione condivisa con i mondi dell’impresa, gli attori istituzionali e la società nel suo complesso, per rendere questa crescita un volano di sviluppo per tutto il territorio».

I dati del Politecnico di Bari

Fondato nel 1990, il Politecnico di Bari è il più giovane dei Politecnici italiani e l’unico con sede in una regione del Sud. La sua organizzazione è strutturata in 5 dipartimenti, dei quali 2 riconosciuti “di eccellenza” dall’Anvur: Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione, Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management, Dipartimento Interateneo di Fisica Michelangelo Merlin, Dipartimento di Architettura, Costruzione e Design, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica. L’offerta formativa comprende 29 corsi di laurea nei campi dell’Ingegneria, dell’Architettura e del Design industriale, a cui si affiancano 10 programmi di dottorato.

Il Politecnico di Bari è la migliore università in Italia per numero di citazioni per ricercatore (QS World University Rankings, 2024) e primeggia anche per il tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea, con un tasso del 97,7% (Almalaurea, 2023). L’Ateneo ha uno stretto rapporto con il mondo dell’impresa: nell’ambito della Terza Missione, ha dato vita a 16 laboratori in collaborazione pubblico-privato e sviluppato progetti in ambito PNRR per oltre 39 milioni di euro. Ha inoltre creato BINP – Boosting Innovation in Poliba, incubatore per startup innovative promosso insieme ad ANCE e Confindustria Bari-BAT.